Hai mai sperimentato sulla tua pelle cosa significa avere un blocco creativo? Io si e anche più di una volta. Ci si sente frustrati, persi, privi di stimoli, vuoti… Le giornate diventano piatte e monotone, ci manca l’energia, stress e depressione fanno capolino nella nostra vita…
Il blocco creativo è proprio una brutta faccenda e, al contrario di quello che pensa la maggior parte della gente, non colpisce solo scrittori, artisti e creativi di mestiere, ne soffriamo tutti!
Ovunque ti giri senti parlare di creatività, ma nonostante assistiamo a un’incredibile proliferazione di siti internet, blog, video, corsi, libri e riviste che trattano di creatività, paradossalmente il 99% delle persone non riesce ad esprimere pienamente il proprio potenziale creativo.
Come riconoscere i sintomi di un blocco creativo
Non esistono “persone creative” e “persone non creative”, ma solo persone che coltivano, nutrono e lasciano spazio alla creatività e altre che hanno un blocco creativo e che quindi non riescono a liberare questa preziosa energia.
Quando si parla di blocco creativo viene subito in mente il “blocco dello scrittore” e siamo propensi a credere che ne soffra solo chi ha una professione creativa: scrittori, grafici, designer… In realtà, chi più chi meno, siamo tutti bloccati creativamente, anche se a volte non ne siamo neppure consapevoli. Nella maggior parte dei casi infatti, il processo di inibizione del potenziale creativo è lento e senza sintomi eclatanti. Spesso risale molto indietro nel tempo.
Chi subisce un blocco creativo, vive un disagio esistenziale indefinito ma profondo e persistente. Senso di vuoto, insoddisfazione, frustrazione, mancanza di entusiasmo, noia, scarsa energia, perdita della capacità di meravigliarsi, disattenzione… sono i sintomi più comuni.
La cosiddetta “paura del foglio bianco” o “sindrome del foglio bianco” è uno dei sintomi più evidenti della presenza di un ostacolo al libero fluire della creatività. Spesso chi soffre di una qualche forma di inibizione creativa, manifesta questo blocco di fronte al foglio bianco. Sia che ci si appresti a dipingere, disegnare o scrivere, quando si ha un blocco creativo, il foglio bianco, pulito, intonso può dare una sensazione quasi di vertigine. Come se si dovesse fare un salto nel vuoto, ci si sente persi, smarriti, bloccati appunto. Ho visto persone letteralmente paralizzate di fronte a un foglio bianco.
Da cosa nasce un blocco creativo?
Molto spesso sento dire:
«Mi piacerebbe dipingere e disegnare, ma non ho talento…»,
«Sono negato/a per queste cose…»,
«Vorrei essere più creativo/a, ma… non sono capace…»,
«Sogno di fare quel corso creativo, ma abito troppo distante…»
«Non ho tempo… Non ho soldi…»,
«Mi manca l’ispirazione…»
e potrei continuare, ma sono certa che hai afferrato il concetto e forse qualche frase ti suona familiare. In realtà questi sono solo i motivi apparenti che ci impediscono di creare. Dietro a ciascuna di queste frasi si nascondono altre e più profonde cause che ci impediscono di creare come e quanto vorremmo.
L’argomento è certamente molto complesso e molteplici sono i fattori che portano all’inibizione, più o meno grave, dell’energia creativa. Vediamo alcuni tra i più comuni nemici della creatività:
Ambiente giudicante
Chi vive in un ambiente (scuola, casa, lavoro…) dove ci si sente continuamente messi alla prova, giudicati e criticati, è molto probabile che svilupperà una forte paura di sbagliare. Diverrà insicuro e sarà alla continua ricerca di conferme. Il suo naturale istinto di sperimentare, osare, creare verrà quindi fortemente represso.
Eccessiva razionalità
Al giorno d’oggi vengono esaltate e sviluppate quasi esclusivamente le qualità del cervello sinistro. Di conseguenza le nostre facoltà analitiche, pratiche, organizzative, logiche e razionali prevarranno a discapito di quelle del cervello destro: creatività, intuito, immaginazione, emotività… Se non c’è equilibrio tra queste due parti, se la bilancia pende sempre dal lato razionale, svilupperemo un forte autocontrollo e faticheremo a lasciarci andare al flusso creativo.
Competitività
Fin dalla più tenera età ci spronano a competere gli uni con gli altri. Nella scuola, nel gioco, nello sport e infine sul lavoro siamo spinti a competere per primeggiare. In televisione spopolano assurdi reality dove le persone gareggiano, anzi lottano aspramente per conquistarsi non si sa bene cosa… Questa competitività enfatizzata ed esasperata conduce le persone non solo a porsi alte aspettative sul risultato, ma soprattutto a uniformarsi a sterili modelli definiti dalla società. In questa forsennata corsa agli ostacoli è facile perdere di vista la nostra unicità e smarrirsi inseguendo miraggi.
Siccità creativa
La creatività è come un muscolo, se non la usi si impigrisce e poi si atrofizza. La creatività richiede allenamento, attenzioni, pratica. Se smettiamo di coltivare le nostre passioni, se continuiamo a rimandare a un imprecisato “dopo” i nostri sogni, se la creatività è sempre in fondo alla lista delle cose importanti da fare… A lungo andare viene a mancare quel particolare nutrimento fatto di bellezza, curiosità, gioco, sperimentazione, ispirazione… E la nostra creatività piano piano si inaridisce, perde vigore, si spegne.
La più frequente causa di inibizione della creatività
Da bambini tutti noi disegniamo e dipingiamo spontaneamente e con grande gioia. Poi, a un certo punto della nostra vita, ovvero l’inizio della scuola, questa libertà creativa ci viene tolta. Ci sgridano perché ci sporchiamo i vestiti, ci insegnano a colorare dentro ai contorni, definiscono rigidi confini tra bello e brutto, corretto e sbagliato… E come se ciò non bastasse, spesso l’insegnante si autoproclama esperta d’arte giudicando se siamo o non siamo portati creativamente. Veniamo così etichettati come “artisti” o come “schiappe”.
Mio fratello, al primo giorno di scuola media si è sentito dire da un professore: «Sei sicuro di essere il fratello dell’Antonietta Righetti? Com’è possibile che tu sia così negato per il disegno, mentre lei è bravissima?». Nonostante son passati quasi 35 anni, se penso a quanti danni ha fatto questa sola frase, ancora oggi mi monta una gran rabbia. Quel professore non solo era un pessimo insegnante, ma si sbagliava di grosso.
É innegabile che io fin da piccolissima ho manifestato una grande attitudine per il disegno e la pittura, ma il vero creativo di famiglia era senza dubbio mio fratello. Mentre io ero molto brava a riprodurre fedelmente immagini, mio fratello era (ed è tuttora) dotato di una straordinaria fantasia. Mi ricordo che trascorreva ore e ore completamente assorto nei suoi incredibili disegni. Inventava mondi fantastici che pullulavano di creature mai viste ed io rimanevo estasiata da ciò che scaturiva come per magia dalla sua mano. Però come spesso accade, la sua creatività era talmente fuori dagli schemi che non era riconosciuta ne tanto meno apprezzata. Quell’unica frase ha mortificato la sua autostima e non solo. Per anni ha condizionato il rapporto tra me e mio fratello e soprattutto ha influenzato molte sue scelte.
La grande menzogna del talento
Spesso si confonde la creatività con l’arte o con il talento artistico. In realtà non tutti gli artisti sono creativi e sicuramente non occorre essere artisti o avere uno speciale talento per essere creativi. Sarebbe come dire che possono correre solo i grandi campioni o che solo gli chef stellati sono in grado di cucinare piatti gustosi…
Sappiamo bene quanto peso hanno i giudizi di insegnanti e genitori per i bambini. Sentirsi definire “negato” è un’etichetta che ti si appiccica addosso e ti condiziona a tal punto da farti chiudere la porta alla creatività. E purtroppo quello di mio fratello non è un caso isolato, sono moltissime le vittime di questa menzogna.
Se anche tu sei stata una bambina che si è sentita definire “negata”, è probabile che poi tu stessa ti sia negata il piacere di creare.
Come sconfiggere gli ostacoli al libero fluire dell’energia creativa
La creatività è una capacità innata che tutti possediamo. Una qualità spesso ignorata, dimenticata, ferita, inibita, addormentata… Quando si smarrisce la creatività cadiamo in uno stato di torpore e apatia, ma anche se fortemente repressa, la creatività non muore mai. Resiste e sopravvive dentro di noi e ci sono dei modi per ricontattarla e riaccendere la sua fiamma.
Persino il peggiore dei blocchi creativi è reversibile. Nella maggior parte dei casi per muovere il primo passo verso lo sblocco e il recupero dell’energia creativa anche un piccolo cambiamento può essere molto significativo. Ogni volta che fai qualcosa che ti dà piacere, quando coltivi le tue passioni, quando fai qualche attività senza uno scopo pratico o un fine ben preciso, ma solo per il puro gusto di farla… Ecco in quei momenti stai nutrendo e rivitalizzando le tue risorse creative.
5 anni fa
Ciao Antonietta io ho comciato a dipingere copiando quello che tu hai fatto vedere nel video del mini corso. Mi sono resa conto che mi piace e mi rilassa. Buona giornata
5 anni fa
Fantastico Milena. Continua e vedrai che gli effetti benefici di una dose costante di creatività ti sorprenderanno sempre più!
4 anni fa
Non so disegnare, per niente. Ma amo il mondo della moda, vorrei così tanto mettere su carta i mille capi che il mio cervello crea ma ho un blocco: non so disegnare, che posso fare ?. Una che non sa disegnare può diventare una Faschion Designer ..? Helpme
4 anni fa
cara Grazia, io credo che abbiamo nelle nostre mani la capacità di fare ciò che desideriamo. Il fatto di non saper disegnare, non è un blocco, ma una facoltà da imparare/sviluppare (magari facendo un corso…). Occorre passione, dedizione e azione!