Dai primi giorni di luglio l’estate si è fatta particolarmente afosa e, siccome da quando sono in menopausa il caldo mi affatica e mi toglie energia, ho fatto un piccolo atto d’amore verso me stessa: ogni giorno (o quasi) mi sono regalata una pausa nel parco vicino a casa.
Mi siedo sulla mia panchina preferita, quella all’ombra dei tigli, e mi lascio cullare dal canto delle cicale. Trenta minuti senza fare nulla e mi sento rinascere.
È stato proprio in uno di quei momenti di pausa che si è fatta strada in me una nuova consapevolezza che mi ha fatto cambiare completamente prospettiva.

Il Vero Segreto del Benessere
Adoro le cicale. E riguardo alla favola di Esopo, beh… io ho sempre fatto il tifo per loro.
In un mondo che ci spinge costantemente a fare, a produrre, a essere sempre sul pezzo, la formica della celebre storia sembra diventata un modello di efficienza da seguire: laboriosa, previdente, instancabile.
Spesso ci troviamo incastrate in un vortice di impegni: il lavoro, la casa, la famiglia, mille scadenze e altrettante aspettative. E mentre ci affanniamo a essere perfette e impeccabili, sempre presenti… rischiamo di perdere di vista qualcosa di fondamentale: noi stesse.

E se fosse proprio la cicala a regalarci un insegnamento prezioso?
Non è un invito ad abbandonare tutto per trascorrere le giornate a cantare e cazzeggiare come se non ci fosse un domani. La cicala, con la sua leggerezza, la sua completa immersione nella gioia del canto e il godimento del momento presente, è una maestra di autentica felicità!
Ed ecco il cambio di prospettiva: non si tratta di scegliere se schierarsi dalla parte della formica o da quella della cicala, o chi sia migliore tra le due, ma di imparare a integrare:
- Azione e Riposo
- Sfamare il Corpo e Nutrire lo Spirito
- Concreta Quotidianità e Sogni da Coltivare
La verità è che noi siamo sia formica che cicala. Dentro di noi convivono entrambe. E riuscire a trovare l’equilibrio tra queste due parti di noi, tra il Fare e il Sentire, tra la concretezza e la leggerezza, diventa davvero fondamentale per sentirsi in armonia e vivere una vita piena e appagante.
Il “Tempo Vuoto” e l’Arte di inseguire il Nulla
Conosciamo fin troppo bene la parte della formica, ma la lezione della cicala è tutta da imparare. E la parte più difficile da mettere in pratica è forse proprio quella del “Tempo Vuoto”.

Il “Tempo Vuoto” è quello che non ha uno scopo preciso, che non è produttivo, che non ti porta a raggiungere nessun obiettivo tangibile. Forse è proprio in questo tempo che la nostra cicala interiore ci insegna la sua magia.
Stare seduta su un prato, passeggiare senza meta, sognare ad occhi aperti… Semplicemente esistere.
Questi momenti di apparente inattività sono cruciali per far fluire la nostra energia vitale, per ricaricare la nostra forza interiore e per riconnetterci con la nostra pace più profonda, intuitiva e creativa.
Il Tempo della Cicala è il terreno fertile in cui possiamo ritrovare equilibrio, armonia e la nostra vera essenza.
Più facile a dirsi che a farsi. Perché la società in cui viviamo mal si concilia con il “non fare” e veniamo quotidianamente spinte a essere produttive e a riempire ogni momento a nostra disposizione con qualche attività.
C’è la tendenza generale a considerare il “non fare” come qualcosa di negativo, soprattutto per noi donne. Arriviamo addirittura a sentirci in colpa se non stiamo “facendo” qualcosa.
Ora ti chiedo: «Ti concedi mai una pausa prima di crollare per la stanchezza? Riesci a fermarti un attimo, non perché sei stanca, ma semplicemente per ascoltarti?»
Io, fino a poco tempo fa, mi fermavo solo dopo aver prosciugato ogni briciola di energia. Poi mi sono resa conto di quanto sia difficile recuperare quando si aspetta di essere completamente a secco. E pensare che riserviamo una cura migliore persino alla batteria del nostro cellulare, mettendolo in carica prima che si scarichi del tutto.
La cicala ci porta in dono questo prezioso insegnamento: per concederti del tempo tutto tuo non occorre aspettare di essere esausta e inaridita. Al contrario puoi scegliere di prenderti ogni giorno una pausa per staccare la spina da ogni compito e gioire della compagnia di te stessa.
Ricorda, cara amica: la vita non è una gara di produttività. È un viaggio, e come ogni buon viaggio, ha bisogno di tappe, di pause, di momenti per ammirare il paesaggio. Abbraccia la tua cicala interiore, e permettile di insegnarti la gioia di vivere con più leggerezza, equilibrio e consapevolezza.
Qual è il tuo “tempo vuoto” preferito? Come riesci a integrarlo nella tua quotidianità?